Avvocati e avvocatura nell'Italia dell'Ottocento

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- ISBN/EAN
- 9788815115126
- Editore
- Il Mulino
- Collana
- Storia avvocatura in italia
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2009
- Pagine
- 832
Disponibile
67,70 €
L'ordinamento dell'avvocatura e l'esercizio della professione forense hanno conosciuto una serie di trasformazioni profonde nel cruciale periodo di transizione dal diritto comune alle moderne codificazioni. Gli anni del dominio napoleonico con l'introduzione dei codici e l'avvento degli ordini professionali che subentrano alle corporazioni di antico regime hanno portato, con il contributo attivo di Giandomenico Romagnosi, a regole nuove per l'accesso alla professione, poi variamente modulate negli Stati preunitari (Sara Parini) e rivedute - in parziale consonanza con critiche e rilievi di personaggi esterni alla professione quali Melchiorre Gioia (Gian Paolo Massetto) - sino al Quarantotto ed oltre (Claudia Storti). Dopo l'unità, la fondamentale legge del 1874 ha per la prima volta creato un regolamento omogeneo alla professione forense mediando tra le diverse tradizioni preunitarie, ad esempio quanto al binomio tradizionale tra procuratori e avvocati. Su questa base si è sviluppata una rilevante giurisprudenza sul tema della responsabilità professionale (Angela Santangelo), mentre fiorivano anche testi di divulgazione, manuali «fai da te» per aiutare il citttadino non giurista a far luce da solo nella selva dei tecnicismi giuridici (Annamaria Monti). Di queste trasformazioni sono espressione viva alcune figure di avvocati oggetto di altrettanti saggi qui raccolti, tutti eccetto uno solo operanti nella Lombardia pre- e postunitaria. Se il vicentino Giovanni Maria Negri è un nostalgico fautore dell'antico regime quanto al ruolo della Chiesa nella disciplina del matrimonio e della famiglia (Chiara Valsecchi), il milanese Giovanni Margarita ha lasciato, con la sua vasta raccolta di allegazioni, la testimonianza del delicato passaggio dall'impalcatura argomentativa del diritto comune a quella ben diversa dei codici (Gigliola di Renzo Villata). Il bresciano Giuseppe Saleri rivela, nell'età austriaca, un forte impegno umanitario congiunto con una visione inattesa (e disattesa) della possibile struttura federale dell'ordinamento asburgico dopo il Quarantotto (Paolo Rondini). Il milanese Bassano Gabba unisce la visione moderna della funzione rieducativa della pena all'intelligente valutazione dei profili sociali del nuovo diritto privato del secondo Ottocento (Cristina Danusso), mentre il prezioso Fondo Zanardelli conservato a Brescia consente di approfondire alcuni profili dell'ininterrotta attività professionale dell'autorevole politico della Sinistra (Aldo Cassi). Tra i due secoli emerge infine con rilievo nazionale la figura eminente di avvocato di Luigi Majno (Elisabetta D'Amico).
Maggiori Informazioni
Autore | Padoa-Schioppa Antonio |
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Editore | Il Mulino |
Anno | 2009 |
Tipologia | Libro |
Collana | Storia avvocatura in italia |
Lingua | Italiano |
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