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All'ombra dell'altra lingua. Per una poetica della traduzione

ISBN/EAN
9788833921921
Editore
Bollati Boringhieri
Collana
Nuova cultura
Formato
Libro in brossura
Anno
2011
Pagine
138

Disponibile

18,00 €
Fare rivivere in un'altra lingua la parola letteraria è al tempo stesso opera alchemica e prova di audacia. Qui la trasmutazione si esercita non su metalli guizzanti di vita, ma su una materia altrettanto ricca e pulsante: il fraseggio, la sonorità, il timbro, le scelte lessicali, tutto ciò che rende unico un testo d'autore. È con una simile unicità che si misura il traduttore. Fallirebbe però il suo compito se si prefiggesse di ricalcare l'originale o giudicasse la propria impresa davvero compiuta, e non solo l'approssimazione provvisoria a un'impossibile perfezione. Perché tradurre ha a che vedere con l'ombra, più che con la trasparenza della luce. Secondo Antonio Prete - che arruola appassionatamente in questo saggio le sue competenze di comparatista, di traduttore e di poeta - significa infatti agire nella zona umbratile che si colloca tra lingua d'origine e lingua d'approdo, prestando voce, inflessione ed energia inventiva a forme di mondo diverse dal nostro. Un cimento che ha intime affinità con il poetare. "Senza essere poeta non si può tradurre un vero poeta", sosteneva già Leopardi, alle prese con il secondo libro dell'Eneide. Lo confermano le versioni in cui si sono provati i maggiori poeti italiani del Novecento, dal Puskin di Giudici all'Apollinaire di Caproni e Sereni, dal Racine di Ungaretti e Luzi al Goethe di Fortini, dai lirici greci di Quasimodo allo Shakespeare "per l'orecchio, non per l'occhio" di Montale.

Maggiori Informazioni

Autore Prete Antonio
Editore Bollati Boringhieri
Anno 2011
Tipologia Libro
Collana Nuova cultura
Num. Collana 252
Lingua Italiano
Larghezza 0
Stato editoriale In Commercio
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