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Accabadora. Tecnologia Delle Costruzioni Nuragiche

ISBN/EAN
9788846416308
Editore
Franco Angeli
Collana
Architettura
Formato
Brossura
Anno
2004
Edizione
3
Pagine
104

Disponibile

21,50 €
Accabadora è parola attualmente quasi sconosciuta in Sardegna, significa accoppatrice, finitrice. Compito delle accabadoras era dunque di donare la buona morte agli individui soggetti a lunga e dolorosa agonia. Eutanasia dunque. Eutanasia, in questo caso di molte, troppe, teorie sulle costruzioni nuragiche che nonostante la loro inconsistenza logica, storica e soprattutto costruttiva, non muoiono. Il libro si occupa essenzialmente della costruzione dei nuraghi, pozzi e fonti, tombe di giganti... Ma è possibile occuparsi di atti tecnici senza conoscere gli atti mentali che li hanno provocati? È possibile distinguere il risultato di una pietra sopra un'altra pietra dal pensiero che le ha poste in opera? Una cultura si esprime anche attraverso il suo ambiente costruito, così come dall'ambiente costruito si può risalire alla cultura che lo ha espresso anche se non è ora facile far parlare le pietre. Le varie interpretazioni che le pietre dei monumenti nuragici hanno finora suggerito sono assai modeste, a cominciare dalle teorie che assegnano ai nuraghi - nonostante la risibilità degli assunti - funzione militare, provocando a catena distorsioni e fuorvianze, mortificando non solo nuovi studi e acquisizioni, ma soprattutto la stessa cultura storica sarda. Accabadora soprattutto di ciò che non è sostenibile sul piano costruttivo, sulle tecniche e concezioni delle strutture, dove si perpetuano luoghi comuni e affermazioni acritiche, proprie di chi non ha il senso del grave e non percepisce l'incessante lotta e i contrasti artificialmente apposti affinché le pietre non tornino a terra. Nelle costruzioni nuragiche sono congelate tecnologie costruttive assai raffinate, nonostante la rozzezza del materiale, che, disvelate, ci fanno apparire il Nuragico come un gigante. Insomma troppe cose non convincono. È necessario ricominciare su altre basi. La prima è sicuramente quella di allargare il recinto degli scavi agli studiosi di altre discipline, non solo a parole o per atteggiamento. Il recinto degli scavi dovrebbe diventare il crocevia delle discipline della natura e dello spirito. Dovrebbero, in esso, trovar sintesi il pensiero e la materia. Solo così il mondo nuragico ci potrà, verosimilmente, appartenere.

Maggiori Informazioni

Autore Laner Franco
Editore Franco Angeli
Anno 2004
Tipologia Libro
Collana Architettura
Lingua Italiano
Indice Accabadora, ovvero eutanasia di una inconsistente cultura archeologica dei nuraghi in Sardegna La costruzione dei nuraghi (Un sistema costruttivo chiamato nuraghe; Come sono stati costruiti i nuraghi?; La sacralità dell'atto costruttivo) Costruzione e simboli (Astrazione e materializzazione; Atti simbolici; I nuraghi e l'ordine cosmico; Archeoastronomia; Sardegna, crocevia culturale; Infine, cos'è un nuraghe?) Archeologia e dintorni (Conservazione e degrado; Manomissioni e distruzioni; Il degrado; Archeologia, risorsa anche economica?) Note (Attrito e coesione; Finestrella di scarico; Tecnemi e morfemi; Megaliti e costruzioni ciclopiche; Domus dell'Ariete; Analogie; Uomo dalle braccia alzate; Oh, che bel castello!)
Stato editoriale In Commercio
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