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«Nessuno è rimasto ozioso». La prigionia in Italia durante la Grande Guerra

ISBN/EAN
9788891787231
Editore
Franco Angeli
Collana
Temi di storia
Formato
Libro in brossura
Anno
2019
Pagine
282

Disponibile

31,00 €
Nel corso del primo conflitto mondiale, l'enorme numero dei prigionieri di guerra divenne una risorsa economica fondamentale per gli Stati impegnati nello sforzo bellico. Attraverso un ampio scavo archivistico l'autrice analizza come si sia sviluppato in Italia un vero e proprio sistema organizzato di lavoro forzato, che modellò la struttura dell'internamento militare al punto che, in breve, agricoltura e industria si contesero l'assegnazione delle centurie di prigionieri. Le ripercussioni della sconfitta di Caporetto tolsero forza-lavoro all'economia del Paese e i prigionieri, spostati in zona di guerra, divennero vere e proprie truppe di seconda linea al fronte. Dopo la battaglia vittoriosa di Vittorio Veneto, l'afflusso massiccio di prigionieri austro-ungarici mise in grande difficoltà la struttura concentrazionaria italiana e i detenuti dei campi di concentramento scontarono la precarietà della situazione con fame, freddo e malattie epidemiche (tifo petecchiale e malaria), ma anche la volontà punitiva dei vincitori. Lo Stato italiano, infatti, dopo la firma dell'armistizio negò sempre, ostinatamente, il permesso di visitare le proprie strutture ai rappresentanti della Croce rossa ungherese e austriaca, ma anche a quella internazionale di Ginevra.

Maggiori Informazioni

Autore Residori Sonia
Editore Franco Angeli
Anno 2019
Tipologia Libro
Collana Temi di storia
Num. Collana 266
Lingua Italiano
Stato editoriale In Commercio