Trattamento delle Malattie Cardiovascolari [Calò; Stazi - CESI]

Le considerazioni animali sul peso sociale delle malattie cardiovascolari sono bifronti. Da una parte, la componente principale dell'impatto favorevole sulla durata e sulla qualità della vita riferibile alla salute registrato negli ultimi decenni viene attribuito alla prevenzione e alla terapia cardiovascolare; d'altra parte, le malattie cardiovascolari restano la prima causa di mortalità e morbilità invalidante in tutto il mondo, inclusi i Paesi a basso reddito dove tradizionalmente si ritiene, a torto, che le cause più frequenti di morte e invalidità siano le malattie comunicabili. Di l'alto le malattie da usura biologica delle componenti del sistema "corpo umano" inevitabilmente aumentano con l'avanzare dell'età. L'allungamento della vita media comporta un incremento delle patologie da disfunzione del sistema cardiovascolare, sottoposto a
una cinetica perenne e a regolazione istantanea e distrettuale per corrispondere ai bisogni metabolici mutevoli dell'organismo. Quindi la patologia cardiovascolare resta in primo piano sul fronte della salute.
L'accelerazione del progresso delle conoscenze biologiche, avvenuta negli ultimi decenni a seguito dello sviluppo della tecnologia applicata alla medicina, ha determinato una progressiva sconnessione tra
ampliamento del sapere fisiopatologie*) e applicazione clinica, fino a rendere difficile l'interazione tra i due mondi, a partire dai linguaggi usati, diversi al punto da compromettere la comunicabilità e quindi l'intesa, per finire alle piattaforme culturali che forniscono elementi conoscitivi diversi ma la cui integrazione è necessaria per qualunque ipotesi applicativa. Quindi è necessario un esercizio costante di raccolta e di composizione delle informa/ioni generate nei due mondi, per riconnettere fruibilmente conoscenze teoriche e applicazioni cliniche, offrendone i risultati a chi pratica la medicina.